Come ridurre le perdite negli investimenti

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Quando si decide di fare trading per conto proprio, la prima regola che si deve imparare è quella di ridurre al massimo le piccole perdite. Limitare le perdite è la miglior soluzione per ottenere profitti dai nostri investimenti.
È il concetto più importante che posso insegnarti per avere profitti nei mercati. Questo principio è di tale grandezza da rendere secondari tutti gli altri concetti di trade, money e risk management.

Sai che se mantieni piccole le tue perdite, puoi semplicemente lanciare una moneta, per decidere se entrare al rialzo o al ribasso, e guadagnerai comunque facendo trading? Sì, senza nemmeno il beneficio della selezione dei trade avrai profitti se imparerai a controllare le tue perdite.

Controllare le perdite significa uscire appena vedi che il trade non sta facendo ciò che dovrebbe. So che perdere è contrario alla natura umana. Conosco il tuo odio per le perdite. So quanto detesti ammettere di avere sbagliato, specialmente quando hai lavorato molto per individuare e pianificare un trade. Ma rifletti su questo: se il trade non va immediatamente – o quasi – nella tua direzione, hai fatto un errore. La tua pianificazione era sbagliata oppure il momento era sbagliato. Con una tecnica di entrata precisa, le operazioni quasi sempre vanno immediatamente nella tua direzione.

I buoni trader sono quelli che si preoccupano di uscire velocemente dal trade e non perdere soldi. Sono trader che definiscono stop stretti. Sono ansiosi di proteggere i profitti – perfino piccoli profitti. Non danno “spazio” a un trade fino a quando non si sono garantiti un profitto. Si rendono conto che la maggior parte dei trade porterà un profitto piccolo, o addirittura che non porterà alcun profitto, ma si rendono conto che il mercato offrirà loro un profitto notevole di tanto in tanto. Perciò proteggono il loro capitale e accumulano costantemente piccoli guadagni, in attesa di afferrare il trade che offre un guadagno significativo. Sono i trader che aspettano pazientemente tale evento. Sanno che basta un risultato significativo poche volte l’anno per diventare ricchi nei mercati. In effetti, non fanno trading in maniera eccessiva.

Da ciò che dite ai miei seminari e quando mi telefonate o mi scrivete, so che la maggior parte di voi fa trading troppo spesso. Voi pensate di dover operare ogni giorno. Siete così ansiosi di cogliere ogni opportunità di trading possibile, che finite per andarvi a cacciare in molti brutti trade.

I trade devono essere pianificati in anticipo. Devono rispettare tutti i criteri di una buona operazione. Devono essere ben visibili e definiti in modo chiaro, non devono essere indovinati. I segnali di entrata devono essere precisi, non vaghi: solo così è possibile gestire stop protettivi stretti.

Se tu lanciassi una moneta per decidere se entrare al rialzo o al ribasso, presumibilmente, nel tempo, saresti al rialzo nella metà dei lanci, e al ribasso nell’altra metà. Si può supporre che saresti dal lato corretto nel 50% dei casi, avendo così il 25% di trade corretti. È stato statisticamente dimostrato che un trader con il 25% di trade corretti può guadagnare, con un corretto risk management. Così, per alcuni trader, quelli non disponibili a fare la corretta pianificazione che si traduce in una buona selezione dei trade, sarebbe meglio lanciare la moneta, prendere piccole perdite nel 75% dei trade e ottimizzare i guadagni del 25% vincente delle operazioni, badando bene che i vincenti non si trasformassero in perdenti. Un trader perdente dovrebbe dedicare un po’ di tempo a lavorare su ciò che non va nel suo metodo di gestione.

Investire oggi sui titoli azionari

157-titoli-azionari.jpgIl primo passo per avvicinarsi al mondo del trading e degli investimenti e senza dubbio l’investimento sui titoli azionari.
Tutti o quasi hanno provato ad acquistare o vendere titoli di borsa di qualche società per sentito dire o perché consigliati da un amico o conoscente.
Il Trading per eccellenza si effettua sui titoli azionari. Del resto possono dare ottime soddisfazioni così come grandi delusioni. Ma forse sta proprio in questo il fascino che cattura tantissimi investitori e ormai in larga parte anche piccoli investitori.

Soprattutto con i titoli azionari viene fuori l’emotività degli investitori e del mercato stesso. E’ per questo che è necessario carrozzarci bene prima di scendere in campo, imparando dagli errori (sia nostri che altrui), e difendendoci da “noi stessi”.

A questo punto è importante fissare dei criteri per scegliere i titoli su cui operare:

Considerare inizialmente solo i titoli italiani
Per abituarsi alle “regole del gioco” che detta ogni mercato, è bene cominciare dal nostro. Solo così riuscirò a scegliere più facilmente tra i tanti titoli per esempio del mercato americano (caratterizzato da una maggiore volatilità).

Avvicinarsi ai panieri più liquidi, quindi con maggiori volumi
Questo perché il volume degli scambi è di fondamentale importanza per capire se una indicazione di acquisto o vendita che viene dalla “lettura” del grafico è confermato o si tratta solamente di un falso allarme.

Identificare quei titoli che danno maggiori chance di profitto
Non si direbbe ma ogni titolo ha un suo “stile” di movimento caratteristico, quindi riuscire ad identificarlo ci permette di scegliere i migliori di ogni paniere, sui quali operare. Non devo operare su di un titolo perché mi piace la società che ci sta dietro o perché me lo hanno consigliato. Naturalmente questo criterio è perseguibile solo se si hanno a disposizione le serie storiche dei titoli o dei grafici di almeno un paio di anni.

La mancanza di riferimenti storici implica l’alto rischio dei nuovi collocamenti
Quindi ritengo che la cosa migliore da fare sia aspettare che il titolo arrivi al mercato e decidere di conseguenza se entrare o starne fuori. Tanto se il titolo parte, sul treno c’è posto per tutti. Soltanto ora si cominciano ad intravedere per esempio i titoli più interessanti del Nuovo Mercato.

Non seguire troppi titoli
Non più di 40 o 50 in tutto se si ha la possibilità di consultare i grafici una volta al giorno (molti di più se si dispone di un sistema automatico che evidenzia i titoli in particolari situazioni tecniche). Se ne possono seguire relativamente pochi se si dispone di pochissimo tempo nell’arco di una settimana.

L’importanza della Forza Relativa

La Forza Relativa è la differenza di benchmark rispetto ad un altro titolo o meglio ancora rispetto ad un un indice. Quindi ci indica ad esempio se un determinato titolo cresce più “facilmente” rispetto all’indice del paniere a cui appartiene.
Questo ci porta ad esempio a preferire i titoli con maggiore forza relativa quando il mercato “tira” perché guadagneranno di più.
Viceversa quando il mercato è orso sceglieremo i titoli che scendono di meno rispetto all’indice di riferimento e quindi male che vada mi fanno perdere meno.

Non è necessario inseguire le piccole variazioni

Se non posso seguire continuamente il titolo? Se non voglio rodermi il fegato con tante piccole operazioni e tanti stop loss?
Si può fare trading anche con una prospettiva temporale più lunga, (che non significa comprare i titoli e tenerseli per molto tempo!!!). Ma significa preoccuparsi solo delle tendenze di fondo che solitamente sono più lunghe e facilmente individuabili.

In conclusione.

Come per i fondi comuni, anche per i titoli è importantissimo costituire un proprio paniere con quelli che ci facilitano l’attività di trading.
Una volta scelto il nostro portafoglio di titoli su cui operare si potrà cominciare quello che amo definire “il paziente e meticoloso lavoro di osservazione degli eventi”. Naturalmente per trarne profitto come insegna l’Analisi Tecnica. Prendendoci tutti gli stop loss che servono ma applicando ove possibile qualche sistema automatico per ridurre lo stress ed il tempo impiegato per l’analisi.
Finalmente oggi non sono solo gli investitori istituzionali che possono vendere delle azioni allo scoperto. Questo per esempio per investire online su di un ribasso, infatti cominciano ad esserci dei Broker Online che consentono con il loro TOL la vendita allo scoperto e/o in marginazione nel corso della giornata stessa (intraday) o per un periodo più lungo.